L'attività avrà inizio nel gennaio del 2021 e darà lavoro a
40 persone. In una prima fase saranno studiate questioni sociali ed economiche
Il Cantone dei Grigioni e l'Istituto federale di ricerca per
la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) hanno aperto un centro di ricerca sui
cambiamenti climatici a Davos (GR), in collaborazione con il Politecnico di
Zurigo (ETH). La struttura darà lavoro a 40 persone.
L'attività avrà inizio nel gennaio del 2021. In una prima
fase saranno studiate questioni sociali ed economiche legate ai cambiamenti
climatici, agli eventi estremi e ai pericoli naturali nella zona di montagna.
È ormai noto a tutti che i mutamenti avanzano e influenzano
in modo particolare gli eventi meteorologici estremi e i fenomeni naturali
nell'arco alpino. In queste zone il riscaldamento è doppio rispetto alla media
globale. Alluvioni, colate detritiche e frane e lunghi periodi di siccità
estiva possono esserne la conseguenza. Lo dimostrano la frana e le successive
colate detritiche di Bondo (GR), in Bregaglia.
"Abbiamo bisogno di nuovo sapere e di soluzioni
innovative per una gestione efficace dei pericoli naturali. Solo in questo modo
le persone possono vivere e svolgere attività economiche in modo sostenibile
nelle zone di montagna", ha spiegato Jürg Schweizer, direttore dell'SLF di
Davos (Istituto per lo studio della neve e delle valanghe) durante la
conferenza stampa odierna.
"La nostra ricerca sul clima e sull'ambiente di profilo
internazionale garantisce che le due doppie cattedre previste possano
beneficiare di una solida rete grazie all'WSL. Al contempo approfondiremo le
conoscenze sulle conseguenze dei cambiamenti climatici per le zone di montagna,
le quali sono di importanza fondamentale per la Svizzera", ha affermato il
presidente dell'ETH di Zurigo Joël Mesot.
Lo studio di due ambiti principali
La quarantina di collaboratori approfondirà due ambiti
fondamentali: lo studio dei movimenti delle masse alpine e del permafrost e le
conseguenze dei cambiamenti climatici per le regioni di montagna. Si dedicherà
spazio anche allo sviluppo dell'allerta precoce, dell'ecologia montana e del
bosco di protezione, e alla comunicazione per la gestione dei pericoli
naturali.
I costi di 72 milioni di franchi per la durata di dodici anni
sono garantiti dal Canton Grigioni, dal WSL e dal Politecnico di Zurigo.
Un contributo allo sviluppo economico montano
"Il nuovo centro di ricerca fornisce un importante
contributo sociale, economico e formativo allo sviluppo del nostro
Cantone", afferma il Consigliere di Stato (GR) Jon Domenic Parolini.
I suo collega Marcus Caduff aggiunge che: "La piazza di
ricerca di Davos sarà potenziata in modo duraturo attraverso la creazione di un
numero di posti di lavoro altamente qualificati. In questo modo si intende
consolidare il trasferimento di sapere e di tecnologie a beneficio
dell'economia regionale, associato all'esigenza concreta di conservare le regioni
di montagna quali luoghi in cui vivere sicuri e con un buona qualità di
vita."
di @Ats
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