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La nostra provincia in prima linea sull’alternanza tra scuole e lavoro

A Varese il 13,7 per cento delle aziende ha ospitato studenti

La provincia di Varese è tra le più virtuose a livello nazionale nei percorsi di alternanza scuola-lavoro: nel corso del 2015, il 13,7% delle imprese varesine ha infatti ospitato studenti in percorsi di alternanza. Una percentuale decisamente più elevata rispetto alla media nazionale (8,8%) e superiore anche al dato regionale lombardo (11,5%) e proprio grazie a questa buona percentuale di aziende aperte agli studenti, Varese si colloca in undicesima posizione su 105 province analizzate.
«Un riscontro tanto più significativo – sottolinea Giuseppe Albertini, presidente della Camera di Commercio di Varese che ha analizzato i dati dell’ultima indagine Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro – perché il nostro ente punta a fare dell’alternanza/scuola un elemento di competitività del nostro territorio. Siamo infatti convinti che uno stretto rapporto tra il mondo della formazione e quello aziendale sia un fattore imprescindibile, da un lato, per permettere ai nostri giovani di cogliere quelle opportunità occupazionali che permangono in alcuni ambiti economici e, dall’altro, per offrire alle imprese quel personale qualificato di cui abbisognano nel loro sforzo di vincere le sfide del mercato. Invito allora le imprese a iscriversi al Registro dell’Alternanza Scuola/lavoro tenuto dal sistema camerale: è un atto gratuito che facilita ulteriormente il contatto con le scuole e quindi l’inserimento degli studenti nei percorsi di tirocinio».
La disponibilità delle imprese ad aderire a progetti di alternanza scuola/lavoro varia molto in base alla dimensione aziendale e al settore in cui opera l’impresa. Nella nostra provincia i valori più elevati si registrano nelle grandi imprese (oltre 50 dipendenti) dove si raggiunge una disponibilità del 40,8%, con picchi di massimo nelle industrie manifatturiere (oltre la metà è aperta a percorsi di alternanza 52%), nel turismo (48%) e nei servizi alle persone (45%). Viceversa, un livello più basso di interesse si evidenzia nelle micro imprese (fino a 10 dipendenti) manifatturiere (3,1%) e che operano nei servizi alle imprese (8,6%).
Silvia Bottelli                                                                  

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